Distretto Eixample, Barcellona

L’Eixample, noto anche come Ensanche in castigliano, è il secondo distretto di Barcellona e occupa una vasta area centrale della città, estendendosi su 7,45 km², secondo il progetto urbanistico di Ildefonso Cerdà. Con una popolazione di 262.485 abitanti, è il distretto più popolato sia di Barcellona che dell’intera Spagna, e presenta una densità di 35.586 abitanti per km².

Questo distretto ospita alcune delle strade e piazze più iconiche di Barcellona, tra cui il Passeig de Gràcia, La Rambla de Catalunya, la Plaça Catalunya, l’Avinguda Diagonal, la Calle Aragón, e la Gran Via de les Corts Catalanes. Inoltre, troviamo punti di interesse come la Sagrada Família, la Casa Milà, la Casa Batlló, il Teatro Nacional de Cataluña, L’Auditori, la Torre Agbar e molti altri luoghi di cultura, intrattenimento e commercio.

Fino all’inizio del XIX secolo, Barcellona era confinata all’interno delle sue mura medievali, mentre le aree a nord erano scarsamente popolate e utilizzate principalmente per l’agricoltura e il pascolo. Con l’industrializzazione e il conseguente aumento della popolazione, la città cominciò a espandersi oltre le sue mura, con gli abitanti che si trasferivano in quello che oggi sono quartieri come Sants, Gràcia, e Sant Martí. La necessità di collegare Barcellona ai nuovi insediamenti periferici portò alla creazione di strade che oggi costituiscono parte integrante della rete urbana, come il Paseo de Gracia, un importante asse di comunicazione e luogo di svago dell’epoca.

La prima fotografia scattata a Barcellona

L’espansione della città fu resa possibile dalla demolizione delle mura medievali tra il 1854 e il 1856, sotto un breve governo progressista, segnando l’inizio della trasformazione di Barcellona nella città moderna che conosciamo oggi.

Oggi, l’Eixample rappresenta un affascinante connubio di architettura moderna e contemporanea, esplorabile a piedi o tramite i bus turistici che seguono la “Ruta Modernista”, un percorso che attraversa le principali opere del modernismo catalano a Barcellona.

Un pò di numeri

269.349: popolazione totale del distretto Example nel 2023, con una crescita del 2% rispetto all’anno precedente.

6: numero di quartieri principali che compongono il distretto di Example, ciascuno con caratteristiche uniche: La Dreta de L’Eixample, La Antiga Esquerra de L’Eixample, La Nova Esquerra de L’Eixample, Quartiere della Sagrada Família, Quartiere di Sant Antoni.

4.900 €/m²: prezzo medio degli immobili residenziali nel distretto, con un aumento del 7% rispetto al 2023.

35%: percentuale di spazi verdi sul totale della superficie del distretto, rendendolo uno dei più verdi della città.

150: numero di edifici storici e monumenti tutelati nel distretto, che rappresentano un’importante eredità culturale.

50 km: lunghezza totale delle piste ciclabili nel distretto, con un aumento previsto di 10 km entro il 2025.

1.200: numero di attività commerciali registrate nel distretto, con una concentrazione maggiore nel quartiere centrale.

10: numero di nuovi progetti di riqualificazione urbana avviati negli ultimi cinque anni, con un investimento complessivo di 500 milioni di euro.

8.5%: tasso di disoccupazione nel distretto, inferiore alla media cittadina del 10%.

35%: percentuale di abitanti del distretto che utilizza il trasporto pubblico quotidianamente, con la metro come mezzo più utilizzato.

15%: percentuale di abitazioni del distretto equipaggiate con impianti fotovoltaici, contribuendo alla produzione di energia sostenibile.

3: numero di stazioni ferroviarie nel distretto, con collegamenti diretti verso altre città importanti: Plaça de Catalunya, Estación de Autobuses Barcelona Nord, Passeig de Gràcia.

10.000 m²: superficie totale destinata agli impianti sportivi nel distretto, tra cui campi da calcio, tennis e piscine.

2: numero di biblioteche pubbliche nel distretto, con una collezione combinata di oltre 100.000 volumi: Sofia Barat Public Library e Biblioteca Esquerra de l’Eixample.

95%: Percentuale di strade del distretto dotate di illuminazione a LED, contribuendo al risparmio energetico e alla sicurezza.

3.7%: tasso di crescita annuale della popolazione del distretto negli ultimi cinque anni, indice di un’attrattività in aumento.

400: numero di alberi piantati negli ultimi tre anni come parte di un’iniziativa per migliorare la qualità dell’aria e aumentare gli spazi verdi.

25: numero di centri di assistenza sociale e comunitaria, che offrono supporto ai residenti in difficoltà.

7: numero di centri culturali e gallerie d’arte nel distretto, che promuovono l’arte locale e internazionale.

85%: percentuale di rifiuti riciclati nel distretto, grazie a un efficiente sistema di raccolta differenziata.

500 m²: superficie del più grande giardino comunitario del distretto (l’Hort Comunitari de l’Esquerra de l’Eixample, noto anche come Hort de Sant Antoni), dove i residenti possono coltivare frutta e verdura.

Un pò di Storia

1841: il Consiglio Comunale di Barcellona inizia a discutere l’espansione della città al di fuori delle mura medievali, per affrontare la crescente densità della popolazione e migliorare le condizioni di vita. Tuttavia, il progetto incontra resistenze politiche e militari, poiché il governo centrale vedeva le mura come una necessità per la difesa.

1854: viene finalmente approvata la demolizione delle mura medievali di Barcellona, un passo fondamentale che consente l’espansione della città. Questo atto era necessario per avviare un piano urbanistico su larga scala.

1855: il governo spagnolo indice un concorso per la progettazione del piano urbanistico per l’espansione di Barcellona, ma nessuno dei progetti presentati viene accettato, portando così alla nomina di Ildefons Cerdà per sviluppare un nuovo piano.

1859: Ildefons Cerdà presenta il suo “Pla Cerdà”, un progetto innovativo che prevedeva un’espansione ordinata della città con ampi viali, isolati a pianta quadrata con angoli smussati e numerosi spazi verdi, pensati per migliorare la qualità della vita dei residenti.

1860: inizio ufficiale della costruzione del distretto dell’Eixample. L’area inizia a svilupparsi rapidamente, con l’insediamento di famiglie benestanti che cercano di sfuggire alla congestione del centro storico.

1882: inizio della costruzione della Sagrada Familia, la celebre basilica progettata da Antoni Gaudí, situata nell’Eixample. Sebbene la basilica non sia stata completata, è diventata uno dei simboli più iconici di Barcellona e un punto di riferimento nel distretto.

1900-1930: l’Eixample diventa il centro del modernismo catalano, con architetti come Gaudí, Domènech i Montaner e Puig i Cadafalch che progettano alcuni degli edifici più distintivi del distretto, come Casa Batlló, Casa Milà e Casa de les Punxes.

1929: Barcellona ospita l’Esposizione Internazionale, che contribuisce a un’ulteriore urbanizzazione e modernizzazione del distretto dell’Eixample, consolidandolo come cuore economico e culturale della città.

1980: viene avviato un importante progetto di riqualificazione urbana, con il restauro di molti edifici modernisti e la pedonalizzazione di diverse strade per migliorare la qualità della vita degli abitanti.

2003: inaugurazione del Parco Joan Miró nell’Eixample, uno degli spazi verdi più grandi del distretto, creato per offrire un’oasi di tranquillità ai residenti in mezzo al trambusto della città.

2023: celebrazione del 150º anniversario del Pla Cerdà, con una serie di eventi e mostre dedicate all’eredità architettonica e urbanistica dell’Eixample.

Prima e dopo, il Pla Cerdà

Prima

1709
Pianta della città e del porto di Barcellona (1806). Istituto Cartografico e Geologico della Catalogna
1855

Dopo

1878
1898
Barcellona, 1950
Eixample, oggi

Cos’è il Pla Cerdà, in sintesi

Il Pla Cerdà è un piano urbanistico ideato da Ildefons Cerdà nel 1859 per l’espansione della città di Barcellona. Questo progetto è stato fondamentale per trasformare Barcellona in una città moderna e rappresenta uno dei più importanti esempi di urbanistica del XIX secolo.

Ildefons Cerdà

Caratteristiche principali del Pla Cerdà:

  1. Struttura a griglia: il piano prevedeva un’espansione ordinata della città attraverso una griglia di strade perpendicolari, creando isolati quadrati di circa 113 metri di lato. Questo layout doveva favorire la circolazione dell’aria e la luce naturale, migliorando la qualità della vita urbana.
  2. Isolati con angoli smussati (chamfers): gli angoli degli isolati erano tagliati (chamfers) per facilitare la visibilità e la manovra dei mezzi di trasporto, in particolare i tram, che all’epoca stavano iniziando a diffondersi.
  3. Spazi verdi: Cerdà progettò ampi viali alberati e prevedeva la presenza di giardini e spazi verdi all’interno di ogni isolato, per garantire aree di ricreazione e migliorare l’igiene urbana.
  4. Funzionalità mista: il Pla Cerdà prevedeva la coesistenza di abitazioni, uffici, e negozi all’interno degli stessi isolati, promuovendo un’idea di città in cui vivere e lavorare fossero strettamente connessi.
  5. Accessibilità e igiene: uno degli obiettivi principali di Cerdà era migliorare l’accessibilità e le condizioni igieniche della città, riducendo la densità abitativa e garantendo migliori condizioni sanitarie per i residenti.

Il Pla Cerdà ha avuto un impatto duraturo sull’urbanistica di Barcellona e viene ancora oggi studiato per la sua innovatività e la sua influenza su altre città in Europa e nel mondo.

La struttura a griglia del Pla Cerdà

La struttura a griglia ideata da Ildefons Cerdà per l’espansione di Barcellona è uno degli elementi più distintivi e innovativi del Pla Cerdà. Questo progetto urbanistico, concepito nel 1859, è stato pensato per rispondere alle sfide della rapida crescita della città e migliorare le condizioni di vita dei suoi abitanti.

Disposizione ordinata: la griglia dell’Eixample è composta da isolati di forma quadrata, ciascuno con un lato di circa 113 metri. Questo layout regolare facilita la navigazione all’interno del distretto e assicura una distribuzione uniforme delle infrastrutture e dei servizi urbani.

Viali ampi: le strade principali che attraversano l’Eixample sono ampie e diritte, con viali che raggiungono i 20 metri di larghezza. Questi viali alberati non solo accolgono il traffico veicolare, ma offrono anche spazi pedonali, garantendo al contempo una buona ventilazione e un’illuminazione naturale ottimale.

Ventilazione e luce: la disposizione a griglia del Pla Cerdà favorisce una migliore circolazione dell’aria e una maggiore penetrazione della luce solare, aspetti cruciali per migliorare le condizioni igieniche in una città che all’epoca soffriva di sovrappopolazione e scarsa salubrità.

Flessibilità e espansione: la struttura a griglia è stata progettata per essere altamente flessibile, consentendo un’espansione modulare della città. Ogni isolato può essere sviluppato in modo indipendente, permettendo a Barcellona di crescere in maniera ordinata e controllata.

Spazi verdi: Cerdà aveva previsto che ogni isolato includesse aree verdi. Sebbene questa visione non sia stata pienamente realizzata, la griglia urbana dell’Eixample lasciava comunque spazio per parchi e giardini, contribuendo a un ambiente urbano più salubre.

Impatto della struttura: la griglia del Pla Cerdà ha permesso a Barcellona di trasformarsi da città medievale densamente popolata a metropoli moderna e funzionale. Questo modello ha influenzato anche altre città nel mondo, che hanno riconosciuto i vantaggi di una gestione urbana ordinata e regolare.

Critiche e limitazioni: nonostante i numerosi vantaggi, il Pla Cerdà ha ricevuto anche critiche. Alcuni architetti e urbanisti hanno sottolineato che la rigidità della griglia può limitare la creatività architettonica e l’espressione culturale. Inoltre, l’idea originale di Cerdà di includere spazi verdi in ogni isolato non è stata pienamente realizzata, portando a una densità abitativa maggiore del previsto.

Isolati con angoli smussati (chamfers) del Pla Cerdà

Gli isolati con angoli smussati, conosciuti come “chamfers” o “chaflanes” in spagnolo, sono una delle caratteristiche più riconoscibili e innovative del Pla Cerdà, il piano urbanistico che ha dato forma al distretto dell’Eixample a Barcellona.

Miglioramento della visibilità e della sicurezza: gli angoli smussati, tagliati a 45 gradi, migliorano notevolmente la visibilità agli incroci stradali. Questo design consente di vedere meglio il traffico proveniente da altre direzioni, riducendo il rischio di incidenti. All’epoca in cui il Pla Cerdà fu concepito, questa innovazione era particolarmente utile per i tram e i veicoli trainati da cavalli, che avevano bisogno di ampi raggi di curvatura per svoltare agli incroci.

Fluidità del traffico: grazie agli angoli smussati, il flusso del traffico risulta più fluido, poiché i veicoli possono manovrare più facilmente agli incroci. Questa caratteristica era cruciale per le linee tranviarie in fase di sviluppo a Barcellona e continua a essere rilevante nel traffico moderno.

Utilizzo degli spazi: gli spazi creati dagli angoli smussati vengono spesso utilizzati per ospitare piccole piazze, aree pedonali, o elementi urbani come panchine, alberi e aree verdi. Questi spazi aggiungono valore all’ambiente urbano, offrendo luoghi di socializzazione e punti di ritrovo all’interno della griglia urbana.

Estetica e armonia architettonica: gli edifici situati agli angoli degli isolati sfruttano spesso i chamfer per creare facciate più ampie e interessanti. Questo ha dato origine a molte delle caratteristiche architettoniche iconiche dell’Eixample, come le grandi finestre panoramiche e le eleganti entrate angolari. Inoltre, l’armonizzazione delle linee architettoniche degli edifici agli incroci contribuisce a un aspetto più uniforme e gradevole dell’ambiente urbano.

Funzionalità commerciale: molti degli edifici situati agli angoli smussati ospitano attività commerciali, come negozi e caffè, che beneficiano della maggiore visibilità offerta dalla posizione agli incroci. Questo ha reso gli angoli smussati particolarmente attraenti per il commercio, contribuendo alla vitalità economica del distretto.

Impatto e rilevanza nel contesto urbano: gli angoli smussati sono un esempio di come il Pla Cerdà non fosse solo un progetto funzionale, ma anche un modo per creare un ambiente urbano più sicuro, armonioso e vivibile. Ancora oggi, questi chamfers sono una delle caratteristiche più distintive dell’Eixample e continuano a giocare un ruolo cruciale nel tessuto urbano di Barcellona.

Funzionalità mista del Pla Cerdà

Questo concetto si basa sull’idea che una città debba integrare in modo equilibrato diverse funzioni — residenziale, commerciale, industriale e ricreativa — all’interno dello stesso spazio urbano, piuttosto che separarle in zone distinte. Ecco una panoramica di come la funzionalità mista è stata implementata nel Pla Cerdà e il suo impatto sullo sviluppo urbano.

Integrazione di spazi residenziali e commerciali: Cerdà concepì gli isolati dell’Eixample come spazi in cui le abitazioni convivono con negozi, uffici, ristoranti e altre attività commerciali. L’idea era di creare quartieri dove i residenti potessero soddisfare la maggior parte delle loro esigenze quotidiane senza doversi spostare troppo lontano. Questo approccio riduceva la necessità di lunghi spostamenti e promuoveva una vita di quartiere più vivace e interconnessa.

Aree verdi e spazi pubblici all’interno degli isolati: all’interno di ogni isolato, Cerdà aveva previsto la presenza di cortili interni che potessero essere utilizzati come giardini pubblici o spazi verdi comuni. Questi spazi erano pensati per offrire aree di svago e relax per i residenti, contribuendo al benessere generale della comunità e migliorando la qualità dell’ambiente urbano.

Edifici multifunzionali: gli edifici dell’Eixample sono spesso progettati con negozi e attività commerciali al piano terra, mentre i piani superiori sono destinati ad abitazioni. Questo tipo di edificazione multifunzionale è un elemento chiave della funzionalità mista, poiché facilita l’accesso ai servizi e crea un ambiente urbano più dinamico e sicuro, grazie alla presenza continua di persone sia di giorno che di notte.

Rete di trasporti integrata: la rete di strade progettata da Cerdà supportava diverse modalità di trasporto — pedonale, ciclabile, tranviario e veicolare — per facilitare l’accesso a tutte le funzioni urbane. Questo approccio multimodale alla mobilità era parte integrante della visione di una città funzionale e interconnessa, dove ogni parte del tessuto urbano è facilmente accessibile.

Impatti della funzionalità mista:

Vitalità urbana: la coesistenza di funzioni diverse nello stesso spazio ha contribuito a rendere l’Eixample un distretto vivace e animato, con strade sempre frequentate e un forte senso di comunità. Questo ha portato a un utilizzo più efficiente degli spazi urbani e ha sostenuto un’economia locale dinamica.

Riduzione della necessità di spostamenti lunghi: grazie alla funzionalità mista, i residenti potevano accedere facilmente ai servizi essenziali, riducendo la necessità di spostamenti lunghi. Questo non solo migliorava la qualità della vita, ma contribuiva anche a ridurre il traffico e l’inquinamento.

Resilienza e adattabilità: la funzionalità mista ha reso il distretto dell’Eixample più resiliente ai cambiamenti economici e sociali. Con la possibilità di riconvertire gli spazi in base alle esigenze emergenti, la città è riuscita a mantenere la sua vitalità anche di fronte a trasformazioni significative nel corso del tempo.

Critiche e Sfide

Nonostante i numerosi vantaggi, la funzionalità mista ha anche presentato alcune sfide. La densità abitativa elevata, combinata con la presenza di attività commerciali e industriali, ha talvolta portato a conflitti tra usi diversi dello spazio urbano. Inoltre, l’originale visione di Cerdà non è stata sempre rispettata, con la progressiva edificazione di molti spazi verdi previsti, che ha limitato in parte i benefici ambientali e sociali del progetto.

Spazi verdi del Pla Cerdà

Gli spazi verdi progettati nel Pla Cerdà rivestono un ruolo fondamentale nella visione urbanistica di Ildefons Cerdà per l’espansione di Barcellona. Cerdà considerava gli spazi verdi non solo come elementi estetici, ma come componenti essenziali per migliorare la salute e la qualità della vita urbana. L’idea di base era quella di creare una città che integrasse natura e urbanizzazione in modo armonioso, promuovendo benessere e sostenibilità.

Spazi verdi in ogni isolato: cerdà immaginava che ogni isolato (manzana) dell’Eixample avrebbe contenuto un cortile interno aperto, destinato a essere un giardino o uno spazio verde comune. Questo spazio doveva fungere da area di riposo e svago per i residenti, con l’obiettivo di ridurre l’effetto dell’inquinamento e offrire un luogo di socializzazione. Tuttavia, questa visione non è stata completamente realizzata, poiché molti cortili interni sono stati successivamente edificati o destinati ad altri usi.

Progetto originale: 2 soli lati costruiti e il 65% della superficie dell’isolato a verde.

Viali alberati: le strade principali del distretto dell’Eixample furono progettate come ampi viali alberati, con larghe carreggiate affiancate da file di alberi. Questi viali dovevano offrire ombra, migliorare la qualità dell’aria e creare un ambiente più piacevole per i pedoni. I viali alberati, come il famoso Passeig de Gràcia, sono diventati elementi iconici di Barcellona, rappresentando un equilibrio tra urbanizzazione e natura.

Parchi e piazze: sebbene il piano originale di Cerdà prevedesse la presenza di ampi spazi verdi distribuiti uniformemente nel distretto, molti di questi non furono realizzati secondo i suoi desideri. Tuttavia, nel corso del XX secolo, sono stati creati diversi parchi e piazze verdi nell’Eixample, come il Parc de Joan Miró e la Plaça de la Sagrada Família, che offrono spazi ricreativi vitali per i residenti.

Funzione ecologica e sociale: Cerdà era fortemente influenzato dalle teorie igieniste dell’epoca, che sostenevano che la presenza di spazi verdi fosse essenziale per la salute pubblica. Gli spazi verdi dovevano aiutare a mitigare l’inquinamento atmosferico, fornire aree per l’attività fisica e offrire un rifugio dal trambusto della vita cittadina. La socializzazione e il senso di comunità erano anche favoriti da questi spazi, che dovevano diventare punti di incontro per i residenti.

Evoluzione degli spazi verdi nell’Eixample

Nel tempo, molte delle aree verdi previste da Cerdà sono state sostituite da edifici, ma negli ultimi decenni c’è stata una crescente attenzione al recupero e alla creazione di nuovi spazi verdi nel distretto. Iniziative recenti, come il progetto “Superilles” (Superblocks), mirano a restituire spazio pubblico ai cittadini, riducendo il traffico veicolare e creando nuove aree verdi e pedonali.

Impatto e importanza

Gli spazi verdi nell’Eixample rappresentano un’eredità duratura del Pla Cerdà e continuano a essere un elemento chiave dell’urbanistica moderna a Barcellona. Essi contribuiscono non solo a migliorare la qualità dell’ambiente urbano, ma anche a promuovere uno stile di vita più sano e sostenibile. La loro presenza rafforza l’identità del distretto come un modello di pianificazione urbana equilibrata e vivibile.

In sintesi, sebbene il progetto originale non sia stato completamente realizzato, l’idea di Cerdà di una città integrata con la natura ha avuto un impatto significativo sullo sviluppo di Barcellona e continua a influenzare le politiche urbanistiche contemporanee.

Accessibilità e igiene nel Pla Cerdà

Il concetto di accessibilità e igiene era centrale nella visione di Ildefons Cerdà per l’espansione urbanistica di Barcellona. Questo piano urbanistico non solo rispondeva alla necessità di espandere una città in rapida crescita, ma rifletteva anche le preoccupazioni sociali e sanitarie del tempo, influenzate dalle teorie igieniste che emergevano nel XIX secolo.

Accessibilità

Rete stradale ordinata: Cerdà progettò una rete stradale che fosse non solo regolare e ben organizzata, ma anche facilmente navigabile. La griglia ortogonale con viali ampi e lineari permetteva una circolazione fluida e prevedibile. Questo layout doveva facilitare il movimento di persone, merci e servizi in tutta la città, migliorando l’accesso ai diversi quartieri.

Spazi per tutti i tipi di trasporto: il piano includeva ampi viali (alcuni larghi fino a 20 metri) pensati per accogliere il crescente numero di veicoli, tra cui carrozze e, successivamente, automobili e tram. Le strade erano pensate per essere accessibili a tutti i mezzi di trasporto, dai pedoni ai veicoli pesanti, con zone dedicate ai diversi tipi di traffico.

Interconnessione tra quartieri: l’uniformità e la modularità della griglia permettevano una facile espansione e interconnessione tra i diversi quartieri. Ogni blocco poteva essere sviluppato indipendentemente, garantendo una crescita ordinata e l’integrazione tra le diverse parti della città.

Facilità di accesso ai servizi: il design dell’Eixample prevedeva che i servizi pubblici come scuole, mercati, ospedali, e parchi fossero facilmente accessibili a tutti i residenti, minimizzando la distanza da percorrere. Questo contribuiva a rendere la città più equa e funzionale, riducendo le disparità tra i diversi quartieri.

Igiene

Ventilazione e luce solare: un principio fondamentale del Pla Cerdà era quello di migliorare la salute pubblica attraverso la progettazione urbana. La griglia aperta e i viali ampi permettevano una migliore circolazione dell’aria e un maggiore accesso alla luce solare. Questo era particolarmente importante in un’epoca in cui le malattie infettive, spesso legate a condizioni abitative malsane, erano comuni.

Spazi verdi per la salute: come accennato in precedenza, Cerdà prevedeva spazi verdi all’interno di ogni isolato. Questi spazi erano destinati non solo al riposo e allo svago, ma anche a migliorare la qualità dell’aria e fornire un luogo sicuro dove i bambini potessero giocare, lontano dalle strade trafficate.

Gestione dei rifiuti e delle acque: il piano includeva anche infrastrutture per la gestione dei rifiuti e delle acque reflue, con l’obiettivo di prevenire l’insalubrità e le malattie trasmesse dall’acqua. Le strade erano dotate di sistemi di drenaggio e le fogne erano progettate per allontanare rapidamente i rifiuti dalla città, riducendo i rischi per la salute pubblica.

Densità abitativa controllata: a differenza del centro storico di Barcellona, dove le case erano spesso ammassate e prive di adeguata ventilazione, il Pla Cerdà prevedeva una densità abitativa più bassa, con edifici separati da strade ampie e cortili interni aperti. Questo riduceva il sovraffollamento e migliorava le condizioni igieniche complessive.

Il piano dei Collegamenti del 1917

La città ideale di Cerdà, non considerava adeguatamente i collegamenti con i comuni circostanti del piano di Barcellona. Era necessario intervenire, studiando le connessioni e le interazioni tra i diversi centri e la città centrale, per introdurre flessibilità nella rigidità del disegno ortogonale di Cerdà. L’obiettivo non era certo quello di dare ulteriori argomenti ai detrattori, i quali criticavano, da una particolare prospettiva, l’eccessiva omogeneità e monotonia del piano, la sua mancanza di valorizzazione dei punti singolari e degli spazi monumentali, e la sua incapacità di proiettare Barcellona tra le grandi capitali europee, come la Parigi di Haussmann, tanto ammirata dagli oppositori.

Per affrontare queste problematiche, venne indetto un concorso internazionale per progetti preliminari, il cui primo premio, assegnato nel 1905, andò all’architetto francese Léon Jaussely. Jaussely propose una soluzione morfologicamente innovativa, basata su un sistema di diagonali e anelli di circonvallazione che si integravano con la griglia di Cerdà, puntando sul policentrismo urbano.

Léon Jaussely

Il Piano Jaussely prevedeva un insieme di piazze monumentali, viali alberati, passeggiate-giardino, grandi edifici e parchi, elementi che la giuria apprezzò per il loro carattere nobile e monumentale. Questo piano avrebbe trasformato Barcellona nella più bella città del Mediterraneo, eliminando la monotonia del Pla Cerdà.

Nel 1907 fu redatto il progetto definitivo, in collaborazione con Fernando Romeu e Federico Armenter, vincitori del secondo premio del concorso. Tuttavia, la brillantezza di alcune soluzioni si scontrò con la questione dei costi, che si rivelarono eccessivi. La mancanza di fondi fu uno dei motivi principali per cui la proposta non venne mai realizzata.

Fernando Romeu

Alla fine, Barcellona si trovò con un adattamento parziale e frammentato del Piano Cerdà, mentre la città cresceva senza controllo fino all’elaborazione di un nuovo piano, il Piano dei Collegamenti del 1917. Questo piano, sebbene approvato, rappresentò una versione molto diluita delle idee originali di Jaussely, perdendo lo spirito strutturante che lo animava. In altre parole, si trattava di un desiderio incapace di superare la realtà.

Gli effetti dell’annessione municipale: solo due anni dopo che Barcellona aveva ampliato i suoi confini municipali con l’annessione di gran parte dei comuni del piano, l’architetto Ricardo Alsina Amils propose quello che probabilmente è il primo progetto di unificazione dei villaggi del piano con la città. La sua proposta includeva anche la riforma e l’urbanizzazione del nuovo insieme urbano, anticipando così il concorso municipale.

Proposta di Ricardo Alsina Amils

La proposta di Alsina Amils: la descrizione dettagliata del progetto è contenuta nella Memoria scritta, che l’autore pubblicò nel 1900 insieme alla mappa della proposta e al piano di nuova divisione dei distretti di Barcellona. L’elemento principale era la previsione di una linea di circonvallazione intorno al territorio urbano, pensata come una “linea di consumi”, ossia una strada larga 60 metri che copriva un perimetro di 35 km, destinata al controllo e alla riscossione delle tasse sui consumi.

La connessione di questa linea con la costa era invece garantita da un lungomare concepito principalmente come elemento di abbellimento urbano, ispirato ad altre città europee.

Nuove strade, piazze e spazi urbanizzati: Alsina Amils riteneva necessaria l’apertura della Gran Via, affinché collegasse il fiume Besòs al Llobregat. Sull’importante asse della Gran Via si prevedeva la creazione di nuove piazze circolari, mentre la Plaça de les Glòries sarebbe stata urbanizzata con l’interramento delle linee ferroviarie che fino ad allora la attraversavano in superficie. Uno degli aspetti più notevoli del progetto era l’urbanizzazione delle aree periferiche dell’Eixample e dei comuni del piano, dove la griglia del Pla Cerdà veniva deliberatamente alterata con l’introduzione di strade diagonali, piazze e l’eliminazione degli angoli smussati (chamfers). Il piano includeva anche nuovi edifici pubblici, nuovi parchi (tra cui il grande Parc del Besòs, che non fu mai realizzato) e due settori di sobborghi-giardino destinati a case per operai.

Infine, Alsina Amils propose di organizzare la città in venti distretti, strutturati a partire da tre cerchi concentrici attorno alla città vecchia. Sebbene il progetto non fu mai realizzato, conteneva molte delle idee urbanistiche che avrebbero influenzato lo sviluppo di Barcellona nelle prime decadi del XX secolo.

Ildefons Cerdà e altri personaggi storici

Ildefons Cerdà (1815-1876) è stato un ingegnere civile, urbanista e politico spagnolo, noto soprattutto per essere il creatore del Pla Cerdà, il piano urbanistico che ha trasformato Barcellona nel XIX secolo. Cerdà è considerato uno dei pionieri dell’urbanistica moderna, grazie al suo approccio innovativo alla pianificazione urbana, che combinava aspetti tecnici, sociali e igienici.

Ildefons Cerdà

Formazione e inizio carriera

Nato a Centelles, un piccolo villaggio nella provincia di Barcellona, Cerdà studiò ingegneria civile all’Università di Madrid. Dopo aver completato i suoi studi, lavorò in varie parti della Spagna, occupandosi di progetti infrastrutturali come strade e ponti. Durante questo periodo, sviluppò un profondo interesse per i problemi sociali e sanitari legati all’urbanizzazione rapida delle città, che lo portò a riflettere su come migliorare la qualità della vita urbana attraverso la progettazione.

Il Pla Cerdà

Nel 1859, Cerdà fu incaricato di progettare l’espansione di Barcellona oltre le sue mura medievali, che erano diventate un ostacolo per la crescita della città. Il suo Pla Cerdà prevedeva un’espansione ordinata e sistematica della città, basata su una griglia di isolati quadrati con ampie strade, viali alberati, e una disposizione che garantisse luce, aria e verde a tutti i residenti. Il piano fu rivoluzionario non solo per la sua visione estetica e funzionale, ma anche per la sua attenzione alle esigenze sociali, sanitarie e di mobilità.

Innovazioni e impatto

Cerdà introdusse concetti all’avanguardia per il suo tempo, come la funzionalità mista (integrazione di spazi residenziali, commerciali e pubblici), la mobilità sostenibile (con un’attenzione particolare per il trasporto pubblico e i pedoni), e la salubrità urbana (spazi verdi e sistemi di drenaggio). Il suo lavoro ha influenzato non solo lo sviluppo di Barcellona, ma anche l’urbanistica in altre città europee e del mondo.

Vita e eredità

Nonostante il suo genio, Cerdà non ebbe un riconoscimento immediato e morì in relativa oscurità e povertà nel 1876. Tuttavia, il suo contributo all’urbanistica è stato rivalutato nel corso del XX secolo, e oggi è celebrato come uno dei grandi innovatori della pianificazione urbana. Il distretto dell’Eixample, nato dal suo piano, è uno dei più famosi esempi di urbanistica del XIX secolo e continua a essere un modello di riferimento per gli urbanisti contemporanei.

Cerdà è ricordato per la sua capacità di combinare una visione utopica di città più salubri e vivibili con un approccio pragmatico alla progettazione urbana, che ha permesso a Barcellona di crescere e prosperare nel corso degli anni.

Oltre a Ildefons Cerdà, il principale artefice del distretto dell’Eixample, ci sono altre figure storiche importanti che hanno contribuito allo sviluppo e alla caratterizzazione del distretto:

Antoni Gaudí (1852-1926)

Gaudí è probabilmente l’architetto più celebre associato all’Eixample. Tra le sue opere più iconiche nel distretto ci sono la Sagrada Família, la Casa Batlló e la Casa Milà (La Pedrera). Questi edifici non solo rappresentano l’apice del modernismo catalano, ma hanno anche trasformato l’Eixample in un museo a cielo aperto di architettura innovativa e visionaria.

Lluís Domènech i Montaner (1850-1923)

Domènech i Montaner fu uno dei principali esponenti del modernismo catalano. Le sue opere più importanti nell’Eixample includono l’Hospital de Sant Pau, un complesso ospedaliero che è uno straordinario esempio di architettura modernista. Anche se il Palau de la Música Catalana non si trova precisamente nell’Eixample, la sua influenza architettonica è strettamente connessa al distretto.

Josep Puig i Cadafalch (1867-1956)

Puig i Cadafalch fu un altro grande architetto modernista. Nell’Eixample progettò edifici come la Casa Amatller e la Casa de les Punxes. Oltre al suo contributo all’architettura, Puig i Cadafalch ebbe un ruolo politico rilevante, diventando presidente della Mancomunitat de Catalunya.

Enric Sagnier (1858-1931)

Sagnier fu uno degli architetti più prolifici di Barcellona, con oltre 300 edifici, molti dei quali nell’Eixample. Il suo lavoro si distingue per la varietà di stili architettonici, che spaziano dal modernismo all’eclettismo, contribuendo alla diversità estetica del distretto.

Pere Falqués i Urpí (1850-1916)

Architetto e ingegnere: Falqués è noto per aver progettato i lampioni modernisti del Passeig de Gràcia, che sono diventati un simbolo del distretto. Oltre a questo, contribuì con diverse opere pubbliche che arricchiscono il paesaggio urbano dell’Eixample.

Manuel Girona i Agrafel (1817-1905)

Imprenditore e banchiere: Girona fu un importante promotore dello sviluppo di Barcellona e dell’Eixample. Partecipò alla costruzione della linea ferroviaria che collegava Barcellona a Sarrià e finanziò numerose infrastrutture chiave che facilitarono l’espansione della città.

Questi personaggi hanno avuto un impatto fondamentale nello sviluppo e nell’evoluzione dell’Eixample, contribuendo a trasformarlo in uno dei distretti più rappresentativi e importanti di Barcellona. Ognuno di loro ha lasciato un’eredità duratura che continua a influenzare l’architettura e l’urbanistica della città.

Esempi di piani urbanistici simili a Eixample

Il piano urbanistico di Ildefons Cerdà per l’Eixample di Barcellona ha avuto una grande influenza su diverse città nel mondo, anche se non è stato replicato esattamente in altre città. Tuttavia, i principi fondamentali del Pla Cerdà, come la struttura a griglia, l’integrazione di spazi verdi e la funzionalità mista, sono stati adottati e adattati in vari contesti urbani globali.

Esempi di Città:

Buenos Aires è uno degli esempi più noti dove si possono vedere le influenze del piano Cerdà. Il quartiere di Palermo, in particolare, ha una disposizione a griglia simile a quella dell’Eixample, con ampi viali alberati che ricordano quelli progettati da Cerdà. Sebbene non sia una replica esatta, l’influenza del modello barcellonese è evidente nella pianificazione urbanistica della città.

Nella progettazione del quartiere di Condesa, a Città del Messico, si notano elementi simili al piano di Cerdà, come le strade perpendicolari e l’integrazione di spazi pubblici e privati. Questo quartiere è anche caratterizzato da viali alberati e parchi urbani, che ricordano l’approccio alla salubrità urbana di Cerdà.

Sebbene il piano urbanistico di New York sia stato sviluppato prima del Pla Cerdà, la griglia di Manhattan ha influenzato e, allo stesso tempo, è stata influenzata da idee simili a quelle espresse da Cerdà. In particolare, i concetti di organizzazione spaziale e di urbanistica funzionale che sono alla base del Pla Cerdà hanno trovato eco nella continua evoluzione di New York.

San Francisco ha utilizzato un piano a griglia che, pur non essendo una replica del Pla Cerdà, riflette principi simili di organizzazione urbana, con particolare attenzione alla funzionalità mista e alla vivibilità urbana. Anche in questo caso, l’influenza è più concettuale che diretta.

Aneddoti

La rivalità tra architetti

Una delle storie più curiose riguarda la Casa Batlló di Antoni Gaudí e la Casa Amatller di Josep Puig i Cadafalch, entrambe situate sul Passeig de Gràcia. Questi due edifici, insieme alla Casa Lleó Morera di Lluís Domènech i Montaner, formano il cosiddetto “Illa de la Discòrdia” (Isola della Discordia), un termine che fa riferimento alla competizione tra i tre architetti modernisti per creare l’edificio più impressionante. Questa rivalità ha portato alla creazione di tre capolavori architettonici unici e distintivi, ognuno con il suo stile e la sua identità.

Il mistero della Sagrada Família

La Sagrada Família, la basilica simbolo di Barcellona progettata da Antoni Gaudí, è circondata da molte storie affascinanti. Una delle più note riguarda la morte di Gaudí. L’architetto, totalmente immerso nel suo lavoro, viveva in modo umile e modesto. Il 7 giugno 1926, fu investito da un tram nei pressi della Sagrada Família, ma, a causa del suo aspetto trasandato, fu scambiato per un mendicante e non ricevette immediatamente le cure necessarie. Morì tre giorni dopo, lasciando la basilica incompiuta. Ancora oggi, la Sagrada Família non è stata completata e si prevede che i lavori continueranno per molti anni.

Il progetto incompiuto di Cerdà

Ildefons Cerdà, l’urbanista che progettò l’Eixample, immaginò un distretto con ampi spazi verdi all’interno di ogni isolato. Tuttavia, a causa della rapida urbanizzazione e della speculazione edilizia, molti di questi spazi verdi furono trasformati in aree edificabili, e solo pochi isolati conservarono i giardini interni previsti. Questo cambiamento ha alterato l’idea originale di Cerdà, ma ha anche portato alla creazione di uno dei quartieri più densi e vivaci di Barcellona.

Il Rifugio della Guerra Civile

Durante la Guerra Civile Spagnola (1936-1939), Barcellona fu una delle città più bombardate. Nell’Eixample, sotto Plaça Catalunya, esisteva un grande rifugio antiaereo utilizzato dai cittadini per proteggersi dagli attacchi aerei. Questo rifugio era uno dei molti costruiti in città durante la guerra e rappresenta una testimonianza delle difficoltà vissute dai residenti durante quel periodo.

La torre Agbar e le opinioni Controversi

La Torre Agbar, progettata dall’architetto francese Jean Nouvel e completata nel 2005, è diventata uno degli edifici più iconici dell’Eixample. Tuttavia, quando fu inaugurata, suscitò reazioni contrastanti. Molti abitanti di Barcellona la consideravano un elemento alieno rispetto all’architettura tradizionale del distretto, ma con il tempo è diventato un simbolo della modernità e dell’innovazione della città.

Le case invisibili di Barcellona

In alcuni isolati dell’Eixample, ci sono edifici che sembrano essere “invisibili”. Questo fenomeno è dovuto alla particolarità delle facciate degli edifici modernisti, che spesso presentano decorazioni elaborate e balconi sporgenti. In alcuni punti specifici, queste decorazioni creano l’illusione ottica che certi edifici scompaiano o siano meno visibili rispetto ad altri. È una curiosità che cattura l’attenzione di molti turisti e fotografi.

Il nome dimenticato della Gran Via

La Gran Via de les Corts Catalanes, una delle strade principali che attraversa l’Eixample, ha avuto diversi nomi nel corso della sua storia. Durante il regime franchista, la strada fu ribattezzata Avenida de José Antonio, in onore di José Antonio Primo de Rivera, fondatore della Falange. Tuttavia, con la fine del regime e la transizione democratica, il nome fu cambiato di nuovo. Oggi, pochi ricordano che per un certo periodo, la Gran Via portava il nome di un personaggio legato alla dittatura.

L’Eixample e la scoperta del sottosuolo

Durante i lavori di costruzione della linea 5 della metropolitana di Barcellona, negli anni ’60, furono scoperte numerose tombe romane sotto l’Eixample. Questi ritrovamenti rivelarono che la zona era abitata fin dall’epoca romana, molto prima dello sviluppo urbanistico di Cerdà. Le tombe e altri reperti furono studiati dagli archeologi, aggiungendo un nuovo strato di storia alla ricca eredità del distretto.

Oggi e domani

Negli ultimi anni, l’Eixample ha vissuto un’evoluzione significativa sotto vari aspetti, tra cui l’urbanistica, la mobilità e la qualità della vita. Il distretto è passato da un’area prevalentemente residenziale a un centro urbano sempre più dinamico e multifunzionale, che ospita non solo abitazioni, ma anche uffici, negozi, ristoranti, e importanti attrazioni turistiche.

Rigenerazione urbana e sostenibilità: negli ultimi decenni, il distretto ha visto numerosi progetti di riqualificazione urbana che hanno mirato a migliorare gli spazi pubblici, aumentare le aree verdi e ridurre l’inquinamento. Un esempio emblematico è il progetto delle Superilles (Superblocchi), che mira a trasformare le strade dell’Eixample in spazi pedonali, limitando l’accesso alle automobili e creando nuove aree verdi e sociali. Questo progetto ha l’obiettivo di ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico, promuovere la mobilità sostenibile e migliorare la qualità della vita dei residenti.

Turismo e commercio: l’Eixample è diventato uno dei distretti più visitati di Barcellona, grazie alla presenza di monumenti iconici come la Sagrada Família, Casa Batlló e Casa Milà. Il turismo ha portato alla proliferazione di negozi, ristoranti e hotel, trasformando alcune aree del distretto in zone altamente commerciali. Tuttavia, questo ha anche creato tensioni tra i residenti e le attività commerciali, portando a dibattiti su come bilanciare il turismo con la vita quotidiana.

Gentrificazione: come in molte altre parti di Barcellona, l’Eixample ha visto un processo di gentrificazione, con un aumento dei prezzi degli immobili e dei costi degli affitti. Questo fenomeno ha portato alla trasformazione di alcuni quartieri, con l’arrivo di nuovi residenti e la scomparsa di alcune attività tradizionali. Il comune ha cercato di affrontare questo problema attraverso regolamentazioni sugli affitti e politiche di housing sociale.

Progetti futuri per l’Eixample

Estensione delle Superilles: il progetto delle Superilles è destinato a espandersi ulteriormente nei prossimi anni. L’obiettivo è creare una rete di “superblocchi” interconnessi in tutto il distretto, riducendo ancora di più il traffico veicolare e aumentando gli spazi pedonali e verdi. Questo progetto ambizioso mira a fare dell’Eixample un modello di sostenibilità urbana.

Trasformazione di aree specifiche: la Plaça de les Glòries è al centro di un vasto progetto di riqualificazione, che prevede la creazione di un grande parco urbano, nuovi spazi pubblici e strutture culturali. Questo progetto trasformerà una delle aree più congestionate del distretto in un punto di riferimento per la vita cittadina.

Mobilità sostenibile: continuano gli investimenti nella mobilità sostenibile, con l’espansione delle piste ciclabili e il miglioramento del trasporto pubblico. Il comune sta lavorando per rendere l’Eixample un’area in cui l’uso delle auto private sia fortemente limitato, incentivando l’uso di biciclette, scooter elettrici e mezzi pubblici.

Promozione della cultura e del patrimonio: ci sono piani per aumentare la valorizzazione del patrimonio culturale e architettonico dell’Eixample, attraverso iniziative che coinvolgono musei, gallerie d’arte e spazi espositivi. Questi progetti mirano a rafforzare l’identità culturale del distretto e a promuovere Barcellona come capitale del modernismo.

Progetti di housing sociale: per contrastare la gentrificazione, il comune sta pianificando nuovi progetti di edilizia sociale nell’Eixample. Questi progetti mirano a garantire che il distretto rimanga accessibile a persone di diverse fasce di reddito, mantenendo una comunità diversificata e inclusiva.

Foto storiche

Questa collezione di fotografie storiche offre uno sguardo unico sull’evoluzione del distretto dell’Eixample. Attraverso queste immagini, possiamo osservare la trasformazione di una città che, partendo dal rivoluzionario Pla Cerdà del 1859, ha saputo armonizzare modernità e tradizione. Le fotografie documentano non solo l’architettura iconica e le ampie strade alberate, ma anche la vita quotidiana dei residenti, catturando momenti di cambiamento e crescita.

Passeig de Gràcia, 1874
Sagrada Família, 1882-1900
Gran Hotel Internacional, 1885
Passeig de Gràcia c.1887
Piazza di Catalogna. In primo piano, il Círculo Ecuestre Barcelonés; a sinistra, il Panorama Waterloo; sullo sfondo La Pajarera e il Passeig de Gràcia, 1888-1890.
Tramvia elèctric, 1908
Gran Via de les Corts Catalanes, c.1910
Autorità municipali e cittadini il giorno dell’inaugurazione dei lavori per il deviamento nella zona dell’Eixample, 1916.
Avinguda Diagonal, c. 1924
Plaça de Catalunya i Passeig de Gràcia, 1927
Enderroc d’edificis de la plaça Catalunya, 1935
Obres a la plaça Catalunya, 1925

Vocabolario

Eixample: in catalano, “Eixample” significa “espansione” o “allargamento”. È il nome del distretto centrale di Barcellona, progettato da Ildefons Cerdà nel XIX secolo per espandere la città oltre le mura medievali.

Pla Cerdà: il piano urbanistico elaborato da Ildefons Cerdà nel 1859 per l’espansione di Barcellona, che prevedeva una struttura a griglia con isolati quadrati e ampi spazi pubblici.

Chamfer (Chaflán): un angolo smussato negli isolati urbani, caratteristica distintiva del Pla Cerdà, progettata per migliorare la visibilità agli incroci e facilitare il traffico.

Superilla (Superblocks): un progetto urbanistico moderno che mira a creare aree pedonali chiuse al traffico automobilistico, promuovendo l’uso di biciclette e spazi verdi all’interno delle città.

Modernismo Catalano: un movimento artistico e architettonico catalano della fine del XIX e inizio del XX secolo, caratterizzato dall’uso di forme organiche, decorazioni elaborate e tecniche innovative.

Passeig de Gràcia: uno dei viali principali dell’Eixample, noto per la sua architettura modernista e per essere una delle strade più eleganti e frequentate di Barcellona.

Gran Via de les Corts Catalanes: una delle principali arterie stradali di Barcellona, che attraversa l’Eixample da est a ovest.

Isolato (Manzana) termine utilizzato per descrivere ciascun quadrato della griglia urbana dell’Eixample, creato dal Pla Cerdà. Ogni isolato è di dimensioni simili e presenta angoli smussati (chamfers).

Diagonal un’importante arteria stradale che attraversa diagonalmente il distretto dell’Eixample, da nord-est a sud-ovest.

Piazza Monumentale spazio pubblico progettato per essere un punto focale o un elemento decorativo, spesso associato a importanti edifici o monumenti.

Eixample Dreta e Esquerra l’Eixample è tradizionalmente suddiviso in Eixample Dreta (destra) ed Eixample Esquerra (sinistra), riferendosi alle due metà del distretto separate dal Passeig de Gràcia.

Passeig de Sant Joan un altro importante viale che attraversa l’Eixample, noto per i suoi ampi spazi pedonali e alberati.

Planol termine catalano che significa “piano” o “mappa”, utilizzato spesso in riferimento alle mappe urbanistiche, come il Pla Cerdà.

Gentrificazione processo attraverso il quale un quartiere o distretto urbano, inizialmente abitato da classi lavoratrici, viene progressivamente occupato da persone di ceto medio-alto, con conseguente aumento dei prezzi immobiliari e trasformazione sociale.

Bibliografia

Articoli e Saggi:

  1. Ricardo Alsina Amils. Memoria Explicativa del Proyecto de Unificación de Barcelona con las poblaciones de su Llano y Reforma General del Plano de la Ciudad. Barcelona-Gracia, 1900.
  2. Joan Ramon Resina. Barcelona’s Vocation of Modernity: Rise and Decline of an Urban Image. Stanford University Press, 2008.
  3. Ricardo Alsina. “Memoria Explicativa del Proyecto de Unificación de Barcelona con las poblaciones de su Llano y Reforma General del Plano de la Ciudad.” Barcelona-Gracia, 1900.

Fonti Online:

  1. Ajuntament de Barcelona. Eixample District. barcelona.cat. Informazioni istituzionali sul distretto dell’Eixample, compresi dati storici, urbanistici e sui servizi attuali.
  2. Fundació Antoni Tàpies. The Modernisme Route in Barcelona. fundaciotapies.org. Una guida ai principali edifici modernisti dell’Eixample e alla loro importanza culturale.
  3. Museu d’Història de Barcelona (MUHBA). Pla Cerdà. museuhistoria.bcn.cat. Risorse e informazioni sul Pla Cerdà, il piano urbanistico che ha dato forma all’Eixample.